Valentina Bernabei
3 min readMar 27, 2022

The writing on the wall, come read it, come see what it say

Un’immagine della preparazione della mostra di Bosco Sodi a Palazzo Vendramin Grimani

Quale sarà il mappamondo delle prossime generazioni? Di che colore e conformazione saranno le cartine geografiche che studieranno i bambini nelle scuole? Impossibile prevederlo, al di là delle dinamiche geopolitiche e dei cambiamenti climatici repentini e irreversibili. Ma, come al solito, gli artisti sono antenne dei mutamenti umani e sociali, e, di questi si nutre la mostra che sarà in corso presso la Fondazione dell’Albero d’Oro di Venezia, come evento collaterale della 59° Esposizione Internazionale d’Arte La Biennale di Venezia, dal 23 aprile al 27 novembre 2022.

Incredibile vedere come, nonostante problemi di trasporto, consegna opere, recupero materiali, scambi da un continente all’altro, prende forma il progetto dell’artista messicano Bosco Sodi (1970) a Palazzo Vendramin Grimani, dimora storica sul Canal Grande a Venezia. Entrare nell’edificio del sestiere San Polo e incontrare l’artista e la curatrice Daniela Ferretti al lavoro per l’esposizione “What Goes Around Comes Around”(con la co-curatela di Dakin Hart) significa immergersi in un allestimento iniziato dopo il periodo di residenza di Bosco Sodi negli spazi del palazzo, tra fine febbraio e marzo per lavorare al piano terra dell’edificio.

Proprio lì l’artista mi ha fatto vedere le prime grandi opere che saranno in esposizione, alcune già alle pareti, in attesa che tra scatoloni e arnesi arrivino al più presto i pezzi ancora in viaggio per la consegna dal sud Italia. Ma ancora prima che l’allestimento sarà ultimato e perfezionato sotto la supervisione rigorosa di una curatela come quella di un architetto attento come Daniela Ferretti, la potenza della mostra è ravvisabile sia nei colori, che nei materiali che sono il vero punto di forza dell’artista.

Il protagonista è il rosso, che tanto deve ai grandi pittori che ci hanno preceduto. Bosco Sodi parte dalla materia prima, dai pigmenti grezzi e per questo preziosi. L’artista ci tiene a sottolineare come il colore caro a Tiziano non esisterebbe senza la cocciniglia, ancora oggi prodotta a Oaxaca, nel suo Messico. I lavori di Bosco sono grandi, ma dialogando con la curatrice Ferretti siamo d’accordo sul porci una domanda: cosa significa “grande” per un artista abituato, per provenienza geografica, a confrontarsi con vasti spazi, con l’oceano? Ed è sempre la provenienza dell’artista, il Messico, a rendere palese la sua straordinaria capacità di interagire e rendersi incline allo scambio e all’incontro che solo la gente abituata a vivere in zone di confine conosce bene.

Così l’artista dialoga con naturalezza con i pezzi storici che sono già di casa a Palazzo Vendramin Grimani e tra i ventagli in collezione spuntano dei ventagli nuovi, ad opera di Bosco, un rosso cocciniglia, uno argenteo e l’altro dorato. Il resto lo mettono i riflessi, le tele, la juta dipinta che da grezza, proprio con il colore, acquisisce valore aggiunto, anche grazie al riverbero che la luce della laguna crea sugli interni veneziani.

Infine, le ultra significative 195 (tante quante gli stati-nazione attualmente esistenti sulla Terra) piccole sfere di argilla, cotte sulla spiaggia Puerto Escondito. Ogni persona che visiterà la mostra sarà invitata a spostare i globi manufatti, aprendosi allo scambio con i visitatori e ridisegnando una configurazione unica, in un movimento globale perché, come dice la scritta statement di Bosco “noi siamo uno”.

L’installazione cambierà forma ogni giorno, e sarà documentata, come è cura di Daniela Ferretti che, da sempre, ha a cuore la conservazione della memoria artistica contemporanea, come ha recentemente dimostrato alla Pinacoteca Agnelli di Torino, nel corso della conversazione pubblica del 15 gennaio 2022, in cui l’architetto ha mostrato raro e prezioso materiale audiovisivo di artisti dei secoli precedenti.

Ps Il titolo è anche un verso di Thunder on the Mountain (2006) di Bob Dylan

Due opere di Bosco Sodi che aspettano di essere collocate -oppure no- per l’allestimento conclusivo
Nella collezione dei ventagli di Palazzo Vendram Grimani anche dei nuovi inserimenti colorati di Bosco Sodi

Valentina Bernabei
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