Lo strano effetto che fa

Valentina Bernabei
3 min readJun 12, 2020

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Automobile, StudioJob 2012–2013 Photo Zero40

Nelle foto d’epoca, quelle in bianco e nero scattate nel dopoguerra di metà secolo scorso, non è raro trovare assembramenti di persone con valigie sui binari. Migranti, spesso dal sud al nord Italia. Qualcosa è cambiato: la valigia. Sarebbe anacronistico recuperare e usare i pesanti bauli. Adesso il materiale segue giustamente i tempi e per i più aggiornati è attento all’ambiente ma ultra tecnologico come quello dei trolley progettati da horizn studio nel 2018, che consentono di avere sempre modo di ricaricare i diversi dispositivi elettronici che ci seguono, cellulari, computer e altro.

Fabita, Cucinotta 2020

Leggerezza non solo per i bagagli, ma anche per le soluzioni abitative, come nel caso del modello depositato dai marchigiani Fabita che hanno inventato in meno di mezzo metro quadrato una mini cucina in legno di frassino, con piano a induzione, cappa, cassetto e, anche in questo caso, una parte dedicata alla ricarica dei dispositivi mobili. In entrambe i casi facilità di movimento e possibilità di essere sempre connessi perché è quello che serve nella società digitale.
La richiesta di versatilità è dettata dal cambiamento del mondo che manda in crisi i modelli tradizionali, è dovuta alle esigenze e alle necessità pre e post covid-19 anche nel mondo del lavoro.

Nella versione aggiornata e tradotta in italiano del libro “Freedom Management — Organizzazioni centrate sulla libertà dell’individuo” in uscita a fine giugno per Franco Angeli Editore, il suo autore Luca Solari scrive di Results Only Working Environment (ROWE): “un approccio codificato per riorganizzare le modalità di lavoro in imprese che vogliono migliorare l’equilibrio lavoro/vita privata rimuovendo l’obbligo di presenza negli uffici delle società”.
Solari aggiunge che “sono evidenti i rapporti tra questo approccio e il concetto di smart working, meglio di new ways of working, visto che l’espressione smart working risulta un’invenzione solo italiana, peraltro di dubbia semantica (il lavoro per sua natura dovrebbe essere smart in sé, semmai è l’organizzazione che deve diventarlo di più).”

Cambia il layout tradizionale e, uno stesso luogo di lavoro, uno stesso oggetto può rispondere alla stessa esigenza aggiornando modalità di fruizione ed anche estetica proprio come aveva dimostrato con la solita eccellenza ludica e creativa la coppia StudioJob che, a una macchina che svolge nella società diversi ruoli a seconda del Paese in cui è utilizzata (taxi-ambulanza in Africa, utilitaria in Inghilterra, fuoristrada in Italia), ha attribuito diverse sfaccettature, quasi impensabili prima e tra di loro ma, proprio per questo, portatrici di cambiamento risolutivo e, quindi, di ricchezza.

Ps: lo strano effetto che fa è anche un verso di un brano di F. De Gregori, “La valigia dell’attore”

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