I can buy myself

Valentina Bernabei
3 min readSep 25, 2023

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Chen Zen “Le Produit naturel / Le Produit artificiel” 1991 (dettaglio). Metallo, plexiglas, fiori artificiali, specchio serigrafato, sterco di mucca, 297 x 170 x 55 cm. Foto: Ela Bialkowska. © ADAGP, Parigi

Più di dieci anni fa (nel 2009, esattamente) in Italia (in Piemonte per l’esattezza) si è tenuta una mostra di arte contemporanea declinata sul tema dei fiori, si trattava di “Flower Power”.
Il titolo un po’ scontato ma la collettiva, gli artisti, le opere, così come il tema davvero belli.
Può qualcosa di floreale non contenere bellezza?
Il curatore Andrea Busto, così come ha fatto anche nell’ultima mostra da lui curata, stavolta più recentemente (14/09/2023 anche se il catalogo riporta la data 24/09/2023, per l’esattezza), stavolta a Venezia, anche stavolta con lavori interessanti e artisti bravi, ha mantenuto nuovamente la suddivisione della mostra in sezioni.

Per sottolineare il potere della fioritura di questa fine d’estate bellissima e l’inizio dell’ autunno, mi rifaccio idealmente alle ripartizioni utilizzate dalla suddetta Flower Power (anche per rendere merito al lavoro curatoriale dell’arte contemporanea italiana e per onorare il riconoscimento di meriti che non sempre avviene, per l’esattezza)

I fiori, innanzitutto sul grande schermo (Eros e thanatos):

Ci sono i fiori, in secondo piano ma ci sono anche nel film di C. Nolan su uno dei più discussi fisici del ‘900: li getta ogni volta che li riceve l’amante suicida di Oppenheimer , lì sposta chi vuole vedere in faccia il relatore al tavolo dei potenti.

I fiori li porta al cimitero Ferrari nell’omonimo film di Michael Mann, da solo, ogni mattina, come un rito quotidiano sulla tomba del figlio, come lui con i fiori la sua prima moglie (P.Cruz).

Il premio Oscar® Martin Scorsese, i fiori li mette addirittura nel titolo per il suo prossimo atteso film, in uscita in Italia il 19 ottobre 2023: Killers of the Flower Moo, tratto dal celebre, omonimo, best seller di David Grann; si tratta di un film epico: una storia d’amore con mille vicissitudini per la scoperta della verità.

Poi nelle gallerie d’arte contemporanea (geometri e decorazioni pop, erbari):

GALLERIA CONTINUA presenterà a fine settembre Double Exil, la prima mostra monografica dell’artista franco-cinese Chen Zhen (Shanghai, 1955 — Parigi, 2000) all’interno del suo spazio parigino. Dall’incontro con la sua arte nel 1999, durante la Biennale di Venezia, GALLERIA CONTINUA ha esposto e sostenuto il lavoro dell’artista in varie sedi nel mondo, nei principali musei e istituzioni, nonché in numerose fiere ed eventi d’arte. A ventitré anni dalla scomparsa di Chen Zhen, la mostra Double Exil invita i visitatori a un’esperienza intima del suo lavoro e li guida alla scoperta dei principali temi che occuparono l’artista per tutta la sua vita, anticipando le complessità contemporanee di oggi. Non mancano i fiori per Chen Zen, come si vede nell’opera qui sopra in foto: ‘Le Produit naturel / Le Produit artificiel’ 1991 (dettaglio). Metallo, plexiglas, fiori artificiali, specchio serigrafato, sterco di mucca, 297 x 170 x 55 cm. Foto: Ela Bialkowska. © ADAGP, Parigi

Sabato 7 ottobre 2023 alle ore 11 la Fondazione Sabe per l’arte presenta Anemoni, mostra di Renata Boero (1936), Valentina D’Accardi (1985) e il sempre più bravo e coerente Alessandro Roma (1977), a cura di Irene Biolchini, realizzata nell’ambito di Ravenna Mosaico — VIII Biennale di Mosaico Contemporaneo. Il progetto coinvolge tre artisti di generazioni diverse che, con differenti approcci creativi, riflettono sul rapporto tra natura, decorazione e frammento. Il titolo della mostra, Anemoni, richiama il tema della vegetazione che caratterizza i mosaici ravennati e in particolare i fiori simbolo di caducità e di fragilità. Le opere in mostra stabiliscono, a seconda dei casi, rapporti diretti e indiretti con la tradizione musiva sul piano materiale, tecnico e iconografico.

Infine fiori, indirettamente, ma non troppo, sui libri (verso l’astrazione):

“In realtà non volevo fare un libro” dice Piero Lissoni, “ma ho immaginato di dover risolvere una serie di problemi funzionali, tipo come far star fermo un tavolo (il libro sarebbe perfetto), o come fare una base d’appoggio per un vaso di fiori…)” un estratto della dichiarazione di Piero Lissoni a proposito del libro “PIERO LISSONI. ENVIRONMENTS”, disponibile in tutte le maggiori librerie d’Italia dal 19 settembre e dal 17 ottobre nel resto del mondo.

Si tratta del primo libro esaustivo sul percorso progettuale e creativo di Piero Lissoni con Lissoni & Partners, pubblicato da Rizzoli e curato da Stefano Casciani, Environments ripercorre un centinaio di progetti di architettura, interni, design, installazioni e grafica sviluppati in quasi 40 anni di carriera.

Ps. Il titolo di questo post è dal testo di Miley Cyrus - Flowers

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