E’ solo il giorno che muore
“Scaruccìe” diceva e, mentre scandiva, né troppo sottovoce né senza urlare, con un tono di racconto, metteva l’accento sulla democratizzazione che prima non c’era: non sono plastica come quelle della stessa fascia di prezzo.
Quindi prova superata? Hanno retto lo stress test a cui l’hai sottoposte?
Si, davvero, non credevo e invece si.
(Se alle sei del mattino scegli la parola “caruccia”, che tu pronunci scaruccia, per parlare di un oggetto, è chiaro che l’italiano l’hai imparato per una donna, pensavo).
Siediti qua che ti sei alzato da poco, non vorrei che cadessi, ti ha detto il tuo amico.
Sapevo che non dovevo raccontare questa cosa per farmi portare in giro tutto il giorno, hai risposto.
Senti vuoi che chiamiamo già i ragazzi per iniziare a fare sgonfiare? Ma no dai, lasciali dormire ancora, poi ci metto un attimo io a fare tutto e almeno vedo quanto ha tenuto.
(Quindi hai rispetto per il riposo altrui, non affretti i tempi, hai la pazienza di aspettare, pensavo, anche se parlavate solo di un brand di tele, tele per imbarcazioni che prima costavano un occhio della testa adesso possono permettersele anche i più giovani.)
“Sostenere” insisteva, li voglio sostenere, si riferiva a questo gruppo di ragazzi francesi che hanno fondato un nuovo marchio nautico e stavano organizzando la nuova edizione del festival del kayak, che, uh ma proprio in questi giorni c’è, inizia oggi.
Sei stato alla prima edizione? Si, l’ha organizzato una mia amica che vive nel delta del Danubio. Maddai e dimmi com’erano le acque, come sono in Francia.
Pulite, molto pulite.
Vedrai, vedrai arriveranno anche in Italia, perché i fiumi che sono qui si prestano ma invece dimmi tu, racconta come farete questa estate con i tuoi figli, verrano con te in bici?
Si uno più grande è forte, l’altro meno, ma verranno.
Si è importante che tu li porti, è un bel modo per viaggiare, e fare vacanze insieme.
(Voglio dire se sei così dolce alle 6 del mattino, con queste idee di buona intenzione per sostenere i giovani francesi della vela e i bambini beh ha il cuore grande. Ti ascolto senza dire nulla, ogni tanto chiudo il libro dell’ex Papa e ti guardo, come del resto hai fatto tu appena salito).
Io non ho un buon ricordo di quando andavo in bici da piccolo. E perché?
Ho imparato negli Stati Uniti, con questo cugino più grande che quando doveva sostenermi perché sbandavo o non sapevo le strade lui invece mi bullizzava un pochino.
(“volare di notte, andare in bici senza mani” come scriveva Handke, pensavo)
Ma non era francese come te il cugino? Si di madre, ma padre del New Jersey e io lì, ecco, ero straniero.
Ah, ecco ho capito ora questa storia della tua attenzione ai giovani francesi, ai piccoli bambini.
(Se alle sei del mattino uno “straniero” parla con questa apertura piena di amore, grazie Universo, nell’accezione di Mondo, nel senso di invocazione del mondo come scriveva quel gran figo di Peter Handke, poi infatti ripreso da Wenders ne Il cielo sopra Berlino, ma questa è un’altra storia, pensavo.)
PS il titolo di questo post è anche un verso della magica canzone di Venditti
