Come un’auto degli anni cinquanta

Valentina Bernabei
4 min readFeb 4, 2023

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Photos by Ornaghi & Prestinari, Abito, 2014 tuta da lavoro, lana ricamata, legno, ottone 155 x 50 x 20 cm

Marcel (The shell) è una piccola conchiglia alta poco più di due centimetri, con un grande occhio e scarpe da ginnastica.
La sua storia, raccontata da Dean Fleischer-Camp, si potrà vedere al cinema (distribuito da Lucky Red e Universal Pictures International Italy), dal 9 febbraio anche in Italia, dopo aver fatto il giro dei festival di cinema di tutto il mondo (da Telluride a Roma) e attualmente candidato ai Golden Globe 2023 come Miglior Film d’Animazione. Un mockumentary in stop motion nato dopo il successo in internet, che lascia molto spazio alla fantasia ma anche al rapporto umano, all’affetto, ai sentimenti.
Molte le parti divertenti, e le scelte di pezzi anni Novanta come Get Up dei Technotronic, ma soprattutto è preziosa la figura della nonna di Marcel, Connie (la cui voce, nella versione originale è di Isabella Rossellini), figura fondamentale per la crescita umana e per il calore del rapporto con lei.
Altro film di animazione, diretto da Caroline Origer e uscito lo scorso mese in Italia è La Fata combinaguai (distribuito da Plaion Pictures), in cui una vivace bambina di dodici anni di nome Maxie, sogna di tornare nella casa di campagna della nonna.

Nonne protagoniste non solo al cinema ma anche sui libri.

“La nonna N° 2 diceva che a una certa età le donne diventano invisibili, che sarebbe morta nell’anonimato”: la storia di Lili - protagonista di Territorio di fuga, romanzo della giornalista e autrice cilena Sara Bertrand in uscita il 22 febbraio 2023 - comincia all’insegna della sparizione, quelle di una madre, di una nonna, di un nonno, quella di una bambina che crescendo cerca di tagliare i ponti con il passato. L'autrice è una scrittrice, giornalista e storica cilena, che si è dedicata principalmente alla letteratura per l'infanzia. Territorio di fuga è il suo primo romanzo per adulti.

In realtà le nonne sono sempre state punti di riferimento e ispirazione più o meno silente, più o meno palese da sempre.

Nell 2017 Sotheby’s a Londra, con il coinvolgimento di oltre 1.400 partecipanti provenienti da 52 paesi hanno portato il totale dell’asta a £ 2.243.867 ($ 3.031.016), oltre cinque volte la stima pre-vendita della collezione di oggetti (dipinti, arredi, gioielli, couture, argenti, libri etc) di Vivien Leigh, la cui famiglia ha commentato così: “Essere in grado di condividere l’eredità di nostra nonna attraverso la sua collezione ha assicurato che la sua memoria continuasse a vivere. È stato incredibilmente emozionante scoprire sempre di più su come Vivien ha vissuto la sua vita, il suo amore per l’arte, i libri e le vecchie case inglesi e il modo in cui ha decorato le sue case. Abbiamo ritenuto che fosse il momento giusto per condividere questi oggetti personali con il mondo e speriamo solo che gli aggiudicatari apprezzeranno questi pezzi tanto quanto tutti noi”.
Sempre nel 2017 venne pubblicato il catalogo-manuale della coppia di artisti Valentina Ornaghi e Claudio Prestinari, con il sostegno della galleria Continua, in cui tra i tanti diversi lavori del duo compare la figura di una nonna per due opere: “Rosa” del 2016, realizzata con la sponda del letto da degenza della nonna di Claudio, dipinta con un impasto di resina e pigmenti colorati. Dal catalogo: “La sponda, come oggetto legato al prendersi cura, congiunge il letto del bambino a quello dell’anziano. I colori utilizzati rimandano all’iconografia della Vergine così come la collocazione in verticale trasforma il recinto del letto in una scala”. La figura della nonna anche nell’opera “Abito” (in foto), del 2014: “Prendendo come modello la nostra tuta blu da lavoro ne abbiamo realizzata una copia in lana. Le macchie e i segni sono stati replicati con ricami colorati. Abbiamo trasformato il tessuto jeans dell’originale, fatto per resistere, in un materiale morbido e caldo. Un lavoro fatto come il regalo di una nonna al nipote.”

Le nonne come ispirazione per vestiti anche nella collezione 2019 di Jonathan Simkhai stilista che racconta di quando, Prima che lo Shah dell’Iran fosse esiliato, suo nonno gestiva una fabbrica di merletti a Teheran. Il suo legame con la sua ricca eredità e competenza nel merletto ha sempre offerto ispirazione fino a fargli ripensare alla nonna di sua madre, nata a Odessa, in Ucraina. Simkhai ha rivisitato alcuni abiti tradizionali che rappresentassero il tempo in cui sua nonna viveva lì. I foulard indossati dalle babushka all’epoca erano indossati come strati protettivi contro i rigidi inverni, e sono stati riproposti con intreccio di mogano, calendula e curcuma per colori come blu pavone, viola e verde elettrico.

Ps il titolo del testo è anche un verso di una canzone di Bugo, “I baci della nonna”

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